Gli amorosi sensi del Rinascimento nella terra dei cow-boys
Testi critici, Stati Uniti, Dallas County, Dallas, 10 April 2009
Della concupiscenza e degli affettuosi sensi. Del patto di stabilità familiare (il matrimonio) e della filiazione (ossia l'inno alla specie). Usi e costumi delle aristocrazie italiche - esteticamente immortalate al culmine della «rivelazione del mondo e dell'uomo», che ebbe luogo nel XVI secolo – rifioriscono nella terra dei cowboys. Rinascimento = dalla ri-scoperta del classico all'astrazione del moderno, ma in senso antico. Col marchio del Made in Italy, ovviamente. Una mostra d'oltreoceano – in Texas, appunto, presso il Kimbell Art Museum di Forth Worth – ne celebra fasti e forme tra le più seducenti. Nel sacro e nel profano, con la sindrome di Firenze – detta, pure, di Stendhal - sempre in agguato. Una perla architettonica degli anni '70, il Kimbell, che s'empie di tesori d'inestimabile potenza storico-visiva. Perché "Art and Love in Renaissance Italy" è uno stupefatto cammino dentro le tappe salienti della vita degli uomini e delle donne nell'Italia Rinascimentale: il fidanzamento, il matrimonio e la nascita di un figlio. Una ricognizione (in technicolor e in HD) dell'amore ai tempi dell'ideale ellenico-romano tornato in auge. Un'esposizione - progettata congiuntamente da Kimbell e Metropolitan Museum of Art di New York – che esalta gli (altrimenti costretti a estenuanti traversate atlantiche) americani. Tra opere che celebrano il rituale matrimoniale e altre che decantano la sensualità e la conseguente fertilità. Eccellenti esempi di gioielli e inedite maioliche. Tutti doni ricevuti da giovani sposi del tempo. Come alcuni tra i più rari e significativi vetri di tutto il Rinascimento. O i pannelli dipinti. E, ancora, i vassoi e le stampe con soggetti amorosi. Oggi s'usa l'album di nozze. Allora c'era Lorenzo Lotto che veniva – personalmente - a immortalar sposi e invitati. Aristocratici, evidentemente. In un'atmosfera pregna di quei germi del mondo libero-capitalista che l'opulenta Firenze andava gettando, per chiudere finalmente il buio Medioevo. Il concilio tridentino aveva appena decretato le regole – immutate sino ai giorni nostri – attraverso cui celebrare il matrimonio cattolico. Fino ad allora si mettevano in scena rituali più o meno bizzarri. Location insolite trasformate in cappelle, celebranti come giullari, costumi improbabili e altre amenità degne della peggior Las Vegas. Qui, però, siamo a Dallas. E quella caparbia efficienza tutta ewingiana che il luogo promana pare ben intonarsi con le geometrie di banchetti nuziali finalmente codificati e non solo dal punto di vista del Canone, ma, pure e soprattutto, da quello della ricorrente matrice estetica precristiana che accomuna i pregiati frutti della produzione artistica rinascimentale. Torna il tempo dell'umana esaltazione. Per le famiglie agiate di Firenze, Venezia e Milano, il miglior matrimonio dipendeva dalla consistenza della dote fornita dalla famiglia della sposa. E non si parla solo di denaro o di beni, ma una di varietà di prodotti per la nuova casa della neo-moglie (molte italiche fanciulle contemporanee sanno di cosa si sta parlando): gioielli, mobilia, biancheria, porcellane. Tutto rigorosamente griffato coll'immancabile brand araldico. Il tutto, poi, è stato tramandato di generazione in generazione. Per cui, una raccolta dei regali nuziali, prima dell'avvento delle Liste-nozze moderne, finisce per trascendere persino i significati esclusivamente visivi di tale performance museale, divenendo espressione universale di patrimonio culturale teletrasmesso. La gustosa sezione "Amore Profano" si concentra, come facilmente intuibile, sull'erotico - ed è vietata ai minori. Immagini salaci. Disegni sagaci. Stampe. Opere create da alcuni dei più celebri artisti del tempo, tra i quali Parmigianino e Giulio Romano. Si tratta di soggetti emananti una sensibilità carnale che è spiritosa e burlesca. Quasi gaia. Che nasce da Ovidio per permettersi un comodo pretesto quale lasciapassare per la rappresentazione di immagini ad alto tasso di sconcezza. Il mondo della cortigiana e i di lei lussuriosissimi "oggetti particolari" è d'indicibile raffinatezza. Il Ghirlandaio, intanto, ritratteggia ragazzi e ragazze come fosse la macchinetta per le fototessere della stazione. Solo che queste "foto" qui, sono di un altro pianeta. (Ci perdoni la macchinetta).

Fonte: www.ilsole24ore.com

Commenti 0

Inserisci commento

E' necessario effettuare il login o iscriversi per inserire il commento Login