LINEE indagine sul disegno contemporaneo
Mostre, Venezia, 22 May 2010
Françoise Calcagno Art Studio
Campo del Ghetto Nuovo 2918, Venezia
Inaugurazione: sabato 22 maggio, ore 18.00
Dal 22 maggio al 5 giugno 2010
Orari: da Lunedì a Venerdì h 14.00-18.00
e su appuntamento
Linee è un progetto di indagine intorno al linguaggio del disegno ai giorni nostri.
Il disegno è la prima, forse primordiale, tecnica artistica e, nonostante l'avvento della multimedialità
e delle tecnologie, continua a vivere e a rinnovarsi. Il disegno è da sempre il fondamentale
momento creativo di artisti, architetti, designer e scenografi ed è per questo motivo che questa
esposizione si apre ad ogni possibile intervento artistico legato al disegno, non inteso dunque
solamente in senso tradizionale. Linee nel senso di segni, punti di partenza di una creazione
artistica che va intesa in modo libero e ampio.
Gli artisti sono stati invitati a presentare la loro ricerca legata a questa tecnica artistica, al fine di
realizzare una mostra capace di cogliere e far conoscere al pubblico le nuove tendenze del
disegno contemporaneo.
Otto artiste per otto lavori, che segnano un percorso di stile e tecniche differenti testimoniando le
diverse ricerche espressive.
Cristina Messora, artista di origine emiliana, che vive e lavora da anni in provincia di Ancona, ci
presenta un lavoro con geometrie che si risolvono nelle forme rette e circolari, dalle semirette tirate
a mano libera e dalle loro rispettive incidenze. Ogni colore, ogni punto, ogni cerchio, ogni forma
tracciata su questi fogli non ha tuttavia una natura d’impeto, ma un ragionamento che trova le sue
radici nella filosofia e che, spesso, svela la sua filosofia nel tempo, nel pensiero e nella natura delle
cose.
Raffaella Anzolin, nata a Latisana, ci fa scoprirle una delle sue opere plastiche e polimateriche
(che realizza utilizzando papier mache, gessi, sabbia, vetroresina, pigmenti e smalti), in cui il
confine tra arte e vita, materia e pensiero, corpo e assenza del corpo si muove sottile e
impalpabile.
L'artista Silvia Battisti affronta il tema del tempo e ne fornisce una visione personale. In
“Segmenti di tempo”, su un fondo in cui domina il rosso nelle sue gradazioni e dove segni ritmici e
lineari muovono alcuni spazi, segmenti metallici tutti uguali tenuti assieme da un filo metallico
scendono o salgono dando la percezione di movimento e di contrasto. Come se una tela si
spostasse nell'altra, come il passaggio del tempo nella vita di ognuno. Un'opera che, per entrarci,
richiede un silenzio interiore, perché ogni segno possa vibrare dentro di noi e ci permetta di
comprendere il suo messaggio.
Silvia Infranco, giovane pittrice bellunese, presenta un'opera che fa parte di un ciclo di lavori
dedicati al tema delle lunazioni. Evoca i ritmi lunari per richiamare la lontananza dal reale o forse
per parlare di una realtà alternativa, ovattata che pervade silente la memoria; in questo scenario
surreale, la presenza umana è la carta. La memoria di una carta consunta, solcata da segni che la
identificano, ma che allo stesso tempo la isolano, stagliandola in uno scenario che di umano ha
ben poco.
Forza e gestualità prorompono violentemente sulla superficie pittorica della tela di Marylu Melo,
artista brasiliana, caricando l'opera di significati inconsci e creati dall'istinto. I colori, costituiti in
prevalenza da tinte decise, rendono le immagini ancora più cariche di emotività e tese a provocare
l'interessato sguardo dello spettatore.
Mariana Cornea, nata a Cluj, è un'artista che vive e lavora a Vienna. Nello spazio dell'astrazione
lirica, la sua pittura introduce una sorta di soffio raffinato dall'originale intonazione e ci mostra
alcuni momenti espressivi di una fantastica architettura dell'anima.
Presenta i suoi oli su legno Françoise Calcagno: nei lavori di quest’artista coesistono forma e
forza come trama e ordito, e la forma non è costrizione, ma continuo autoritratto dello sguardo che
è acqua in cui specchiarsi, delle mani che accarezzano i legni come appendice del corpo, della
voce di dentro che racconta ritorni e laghi di nostalgia.
Laetitia Calcagno, pittrice di origini francesi, ci pone di fronte ad uno dei suoi ritratti, il volto di un
infante, che ci appare come una presenza “in custodia” e ci lascia sulla soglia, in attesa di un
contatto intersoggettivo. Per passare la soglia, sembrano indispensabili una logica ininterrotta del
cuore, una leggerezza impalpabile e generatrice, come i pigmenti che l’artista depone – dilavati –
sulla tela.
Allo spettatore non resta che lasciarsi andare alle molteplici interpretazioni fornite da queste
artiste, attraverso l'utilizzo di tecniche e linguaggi differenti, godendo della bellezza delle opere in
mostra e andando a coglierne il senso più profondo.

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