FICTION
Alessandra Baldoni e Claudio Spoletini
a cura di Bianca Pedace
Roma, Città dell’Altra Economia- Ex- Mattatoio, Campo Boario di Testaccio, Edificio delle Pese del Bestiame
5-16 Maggio 2009
Città dell’Altra Economia- EX- Mattatoio, Campo Boario di Testaccio, Edificio delle Pese del Bestiame; Largo Dino Frisullo
Inaugurazione: 5 maggio 2009, ore 18,00
Catalogo: Rubbettino Editore
Presentazione del catalogo: settembre 2009
INGRESSO LIBERO
Info: altrevoci.artivisive@gmail.com
Didascalia della foto allegata:
Claudio Spoletini, “Compagni di latta”, fotografia su plexiglas
Didascalia della seconda foto allegata
Alessandra Baldoni, “Senza radici”, fotografia e poesia
Descrizione dell’evento
Abstract
A Roma, negli spazi delle Pese del Bestiame, presso l’Ex-Mattatoio di Testaccio-Città dell’Altra Economia, si apre la prima edizione di Altre voci, rassegna di arti visive curata da Bianca Pedace.
La mostra inaugurale è “Fiction”, con opere fotografiche di Claudio Spoletini e Alessandra Baldoni.
Comunicato
Fiction è la mostra d’apertura della rassegna di arti visive Altre voci, la cui prima edizione si intitola Libera Mente. Gli artisti invitati sono Alessandra Baldoni e Claudio Spoletini, esponenti di generazioni diverse della più interessante scena fotografica italiana, accomunati, negli ultimi lavori, da realizzazioni di set . Il tema della verità , di cui la stessa finzione è una funzione e la possibilità o impossibilità di conoscerla; il potere rivelatorio della finzione e quello catartico della narrazione; le storture della comunicazione: questi gli spunti sui quali gli artisti sono stati chiamati a confrontarsi, in una mostra tematica e, ad un tempo, mediale.
Dopo gli esordi con Ghirri e Fontana negli anni Ottanta, Claudio Spoletini ha liberamente alternato la pratica pittorica a quella fotografica, mantenendole però parallele e separate.
Nell’ultimo ciclo immette in paesaggi reali i giocattoli di latta della sua collezione, orchestrando enigmatici scambi di proporzioni tra realtà e apparenza.
Paradossalmente, dunque, è la finzione, con la sua illusorietà, a smascherare le falsità del reale, smentendo peraltro il presunto mimetismo fotografico.
Nei lavori più recenti, realizzati per la mostra – “Compagni di latta” -, Spoletini compie poi una sorprendente svolta verso l’oggettualità scultorea, con un’operazione di forte sapore concettuale. Annegando le immagini sotto il ghiaccio del plexiglas, le trasforma in un originale prisma trasparente che, giocando con la liquidità, replica in più punti di vista i colori smaglianti e la forte luce naturale dei suoi scatti.
In direzione diversa opera invece la giovane fotografa umbra Alessandra Baldoni, autrice e regista di set quasi cinematografici in cui dispiega elementi simbolici, non di rado di risonanza letteraria, in contesti onirici. Poetessa, attiva anche sul versante comportamentale, Baldoni è del resto sensibile alla sintattica connessione dei singoli elementi in un tessuto narrativo, intrinseco alle singole opere nonché elaborato nel respiro più ampio della serie, e perfettamente consentaneo alle ultime proposizioni internazionali. Lasciandosi orientare dalla violenza del luogo, espone un dizionario del male, inteso come assenza, con lemmi nominati in figura a comporre una mise en scène di sapore allegorico. Pur facendogli amaramente il verso, la sua confezione impeccabile flirta, per la sontuosità tecnica, con la fotografia di moda, esplorando con ben altra empatia la sensibilità femminile.





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