a cura di Viviana Siviero,
da un'idea di Karin Andersen
Catalogo con testi inediti di Karin Andersen,
Massimo Centini, Roberto Marchesini e Viviana Siviero
La fantasia è una “correzione della realtà”;
non gioca con essa, se ne sottrae;
trova nel presente un’occasione per risvegliare i desideri dell’invisibile.
Marc Augè, La guerra dei sogni, esercizi di etno-fiction
Sovramonte (BL)
Servo - Via San Rocco, 167/B - Lab 610 XL
In collaborazione con De Faveri Arte, Feltre
dal 19 luglio al 30 agosto 2009
da martedì a domenica dalle 15.00 alle 20.00
e su appuntamento
Inaugurazione sabato 18 luglio 2009 ore 16.00
A seguire, domenica 19 luglio ore 11.00
passeggiata pubblica con gli artisti, alla ricerca dell’uomo selvaggio
Info: 335 8035597 / 0439 98508
adefav@tin.it - www.defaveriarte.it
Ingresso libero
comune di sovramonte, con il patrocinio di Regione veneto, provincia di belluno,
comunita` montana feltrina, museo etnografico serravella e bim piave
Florovivaistica
Marco Scariot
Fabiana Guerrini
Silvia Idili
Sena Yoon
PierPaolo Koss
Chiara Lecca
Franco Lo Svizzero
Vincenzo Marsiglia
Luigi Mastrangelo
Elena Monzo
Nero
Luigi Ontani
Ivan Piano
Serena Piccinini
Vettor Pisani
Marco Prestia
Stephanie Portoghese
Simone Racheli
Elena Rapa
Christian Rainer
Stefania Ricci
Stefano Ricci
Roxy in the Box
Andrea Salvino
Sandy Skoglund
SQUP
Cosimo Terlizzi
Silvano Tessarollo
Fiorenzo Tomea
Silvia Vendramel
Ottokar Von Landwher
Dania Zanotto
Karin Andersen,
Paolo Angelosanto
Anonymous Art
Silvia Argiolas
Gabriele Arruzzo
Alessandra Baldoni
Alessandro Bavari
Bruno Benuzzi
Zaelia Bishop
Stefano Bolcato
Corrado Bonomi
F.lli Calgaro
Christian Castelnuovo
CC.CollettivoCavazora
Juan Carlos Ceci
Gianni Cella
Sandro Chia
Andersen Cilius
Marco Cingolani
Corina Cohal
Costantin
Carlo Cremaschi
Vanni Cuoghi
Fulvio Di Piazza
Francesco de Grandi
Ericailcane
Tobias Feltus
Nicola Genovese
Massimo Giacon
Daniele Giunta
G la
Cristian Ghisellini
Robert Gligorov
GRAL
Giuliano Guatta
Stampa DBS - 6.09 - Mc
Un nutrito gruppo di figure note a livello nazionale e internazionale ed un gruppo di artisti emergenti,
sono stati posti in dialogo conl’intento di raccontare la figura antropologica dell’uomo selvatico,
direttamente collegato ad una concezione di contesto primigenio, nella sua accezione antropomorfa, teriomorfa e fitomorfa. Da questa riflessione e` scaturito un progetto che riunisce esempi distanti e
fantasiosi, raccolti in una mostra dichiaratamente in debito con il territorio chela ospita, fondamentale e
propedeutico per una corretta lettura interpretativa dei lavori che oltre a connotarsi grazie al contesto lo fanno anche in reciproca relazione.
L’Uomo Selvaggio si definisce come un’entita` che vive lontano dagli insediamenti umani, a stretto
contatto con la natura, rifiutando (e talvolta ignorando) il sistema di convenzioni sociali, economiche eculturali che siamo abituati a definire come civilta` e progresso; un mito che si manifesta con una grande varieta` di ruoli e valenze: uomo-animale, uomo-vegetale, divinita`, mostro, santone, demone, sciamano, trickster, guaritore, eremita, (auto) emarginato, naturista, buffone, stregone, troglodita,saggio, santo, veggente, maniaco sessuale, rapitore di bambini, antropofago, fino ad essere considerato come un pericolo pubblico; al contrario, spesso, il termine connota un essere incontaminato dalle corruzioni della civilta`, vicino all’idea del “buon selvaggio” ottocentesco. Il corrispettivo-modello animale per l’uomo selvaggio piu` frequentemente l’orso, in alcuni casi riconducibile alle sembianze delle scimmie antropomorfe e dei primati (“orang utan” significa “uomoselvaggio” in malese); viene inoltre spesso associato con figure mitologiche come i satiri, fauni e sileni, spaziando fino ai soggetti umani con una particolarita` fisica. Prima fra tutte, il fenomeno dell’ipertricosi, che conferisce alle persone affette un aspetto animale e selvaggio e finisce in molti casi per trasformarle in emarginati, oppure in fenomeni da circo, gli uomini (oppure figure mitologiche) che subiscono una condanna o penitenzaed infine persone che scelgono liberamente di abbandonare la civilta` umana e di vivere nella natura, per causa di una particolare situazione sociale o psicologica.
Gli artisti, tenendo presenti questi particolari studi antropologici, sono intervenuti sui differenti temi, riuscendo ad approfondirli conl’apporto della loro particolare dote sensibile,creativa ed originale.





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