Stefano Mario Zatti mappa i luoghi che attraversa, siano essi ambientali, interiori, familiari, nascosti o ideali, tentando di restituire un senso alla nostra esistenza. Un linguaggio cuneiforme che, attraverso la reiterazione del gesto, diventa pratica per comprendere meglio il mondo. “Esodo celeste” è un’opera che si ispira ad una fiaba siriana secondo cui i morti diventano stelle. Zatti sta eseguendo, quindi, con una lama sottile, oltre 400 mila fori su un cartoncino nero retroilluminato contando sulle dita le vittime della guerra siriana. Il dittico “Sindone”, parte di un ciclo di più lavori, coniuga esperienza, fotografia e memoria. Esplorando luoghi appartati della montagna veneta, l’artista lascia un lenzuolo avvolto ad un sasso per mesi o anni, poi lo recupera. Il tessuto si impregna degli umori dell’acqua, della terra e della pietra, risvegliando l’olfatto e trattenendo traccia di ciò che ha coperto.
Tutti gli artisti hanno, inoltre, progettato un intervento site-specific per gli antichi cassetti della tipografia, invitando il visitatore a toccare con mano la loro ricerca, facendo scorrere i cassetti e scoperchiando vani inesplorati della memoria.
La mostra sarà visitabile da venerdì a domenica con orario 11.00-19.00, gli altri giorni su appuntamento. Ingresso libero. Per informazioni: T. +39 0444 1240019, info@atipografia.it, www.atipografia.it.
Marta Allegri è nata a Bologna nel 1961, ha vissuto per molti anni a Lovere, sul Lago d’Iseo, ora risiede a Cavarzere (VE). È docente di Tecniche Plastiche Contemporanee all’Accademia di Belle Arti di Venezia. La sua ricerca artistica si concentra sui temi dell’architettura, della natura e del paesaggio. Le sue opere sono state esposte in diverse città italiane. Tra le mostre personali: “Marta Allegri” (Palazzetto Tito, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, 2005, testo di Angela Vettese), “Marta Allegri” (Careof, Milano, 2006, a cura di Chiara Agnello), “Vajont 2015: il territorio, la storia, il valore dei progetti culturali” (Casso, Pordenone, 2015), “A- Fresco” (Chiesa di Sant’Antonino Abate, Cascia, Perugia, 2016, a cura di Luci Sorgenti).
Giorgia Fincato studia all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove si diploma nel 2007. Tra il 2007 e il 2009 vive a New York, dedicandosi al disegno. Nel 2009 si trasferisce a Roma, inaugurando la sua attività espositiva. Dal 2013 è tornata a vivere a Bassano del Grappa (VI), sua città di origine. Tra le recenti mostre: Claudio Adami / Giorgia Fincato, “Soliloqui. Unconventional twins#2” (Studio d’arte Pino Casagrande, Roma, 2012, testo critico di Elio Grazioli), “Tutto tu doni al pian e nulla ricevi” (Nuove / Residency, Nove, Vicenza, 2015), “Drawing Now” (Galleria Marie-Laure Fleisch, Parigi, 2016), “Time and details. Artists | Artisans | Carlo Scarpa” (Zanon’s Matel Workshop, Capovilla’s Carpentry, Mario Baratto Hall, Venezia, 2016, a cura di Chiara Bertola e Geraldine Blais).
Stefano Mario Zatti nasce a Padova nel 1983. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, vive e lavora in provincia di Venezia. Con il progetto Riserva Artificiale, ha partecipato a diverse mostre, tra le quali “50. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia” (Venezia, 2003), “Emergenze” (Fondazione Pistoletto, Biella, Torino, 2004), “Empowerment. Cantiere Italia, radiografia dell’Italia che cambia attraverso 60 artisti” (Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova, 2004), “Petrologiche” (Galleria A+A, Venezia, 2004). Ha successivamente esposto, con il proprio nome, nell’ambito delle collettive “Achtung” (Accademia di Belle Arti, Vienna, 2006) e “Prove di Volo” (Galleria Contemporaneo, Mestre, 2009). Con i suoi interventi audiovisivi ha preso parte a diversi festival di musica sperimentale.






Commenti 0
Inserisci commento