Mostre, Udine, 09 July 2009
ANTEPRIMA 2009
esposizione d’arte contemporanea
UDINE artestudio clocchiatti
27 06 - 25 07 2009
Artisti espositori:
Giulio BAISTROCCHI, Lucia DANIELIS,
Maurizio FAVA, Nadia MARCUZZI,
Elena NIEVES, Vladislav SHABALIN.
ARTESTUDIO CLOCCHIATTI
33100 UDINE
via San Francesco 15
T 0432 505848 - F 0432 505032
orario 10.30 - 12.30, 16.30 - 19.30
chiuso lunedi e festivi
COMUNICATO STAMPA
con preghiera di diffusione
Nel calendario degli eventi espositivi organizzati dall’ArteStudio Clocchiatti di Udine la promozione dell’arte dell’ultima generazione costituisce un appuntamento di grande interesse, irrinunciabile per gli appassionati del settore. Essa si pone fra gli obiettivi principali di questa galleria e ne costituisce la vocazione primaria da più di vent’anni.
L’esposizione d’arte contemporanea apertasi sabato ventisette giugno vuole riproporre nella sua veste formale un’esperienza posta in essere dieci anni prima, ampliandola nei suoi obiettivi ed allargandone la prospettiva all’arte contemporanea russa e americana. Allo stesso tempo, la presenza di artisti operanti in Friuli Venezia Giulia non fa che riconfermare l’interesse per l’arte prodotta in questo territorio. L’intenzione comparativa qui concretizzata mira a porre le basi per percorsi interpretativi inediti, che slegano l’opera dal luogo specifico in cui è maturata e stabiliscono inaspettante analogie ed altrettanto inedite divergenze.
Avviene così di constatare come da una precisa localizzazione geografica - l’America del Sud - l’arte pervenga ad esiti antitetici anche nel caso in cui mantenga costante la propria fonte di ispirazione. E’ il caso di Elena Nieves, di origini argentine, e di Giulio Baistrocchi, formatosi culturalmente nel Sudamerica; da un lato il giovane Baistrocchi affida il proprio esasperato senso della matericità del colore ad un espressionismo nutrito da accesi cromatismi, felice preannuncio di esiti ancor più interessanti. Dall’altro, Elena Nieves traduce l’iniziale impressione naturalistica in un essenziale e rigoroso registro monocromatico. La struttura multipla a superfici sovrapposte delle sue tele crea raffinati giochi di trasparenze.
Altrettanto interessante risulta constatare la diversità sia nelle stesse premesse, sia negli esiti, della produzione di due artisti entrambi nati ed operanti in Friuli Venezia Giulia. In Lucia Danielis il profondo legame col proprio territorio impedisce al gesto energico ed istintuale di degenerare nella poetica della pura astrazione. All’opposto, Maurizio Fava si muove sul piano della pura razionalità e del rigore formale creando complesse geometrie dove i forti contrasti cromatici disorientano lo spettatore.
Una sorprendente correlazione si stabilisce invece fra due personalità artistiche operanti in contesti culturali molto diversi che qui scoprono una comune sensibilità. La forma ancestrale solo vagheggiata attraverso i segni e le lacerazioni nelle tavole di argilla di Nadia Marcuzzi diventa, in Vladislav Shabalin, realmente e materialmente presente: veri fossili di animali aprono uno squarcio sulla vita di sei milioni di anni fa. Vale però una raccomandazione, che la peculiarità di questo materiale non ci devii nella valutazione dell’opera d’arte in sé.
Questi sono solo alcuni accenni dettati dalla prudenza cui ci obbliga la stessa intenzione propositiva della mostra, che non si propone di indagare a fondo sul percorso artistico di ognuno ma vuole bensì fornire luogo e occasione di un confronto. E non dubitiamo che di questi sei artisti sentiremo parlare in seguito.
esposizione d’arte contemporanea
UDINE artestudio clocchiatti
27 06 - 25 07 2009
Artisti espositori:
Giulio BAISTROCCHI, Lucia DANIELIS,
Maurizio FAVA, Nadia MARCUZZI,
Elena NIEVES, Vladislav SHABALIN.
ARTESTUDIO CLOCCHIATTI
33100 UDINE
via San Francesco 15
T 0432 505848 - F 0432 505032
orario 10.30 - 12.30, 16.30 - 19.30
chiuso lunedi e festivi
COMUNICATO STAMPA
con preghiera di diffusione
Nel calendario degli eventi espositivi organizzati dall’ArteStudio Clocchiatti di Udine la promozione dell’arte dell’ultima generazione costituisce un appuntamento di grande interesse, irrinunciabile per gli appassionati del settore. Essa si pone fra gli obiettivi principali di questa galleria e ne costituisce la vocazione primaria da più di vent’anni.
L’esposizione d’arte contemporanea apertasi sabato ventisette giugno vuole riproporre nella sua veste formale un’esperienza posta in essere dieci anni prima, ampliandola nei suoi obiettivi ed allargandone la prospettiva all’arte contemporanea russa e americana. Allo stesso tempo, la presenza di artisti operanti in Friuli Venezia Giulia non fa che riconfermare l’interesse per l’arte prodotta in questo territorio. L’intenzione comparativa qui concretizzata mira a porre le basi per percorsi interpretativi inediti, che slegano l’opera dal luogo specifico in cui è maturata e stabiliscono inaspettante analogie ed altrettanto inedite divergenze.
Avviene così di constatare come da una precisa localizzazione geografica - l’America del Sud - l’arte pervenga ad esiti antitetici anche nel caso in cui mantenga costante la propria fonte di ispirazione. E’ il caso di Elena Nieves, di origini argentine, e di Giulio Baistrocchi, formatosi culturalmente nel Sudamerica; da un lato il giovane Baistrocchi affida il proprio esasperato senso della matericità del colore ad un espressionismo nutrito da accesi cromatismi, felice preannuncio di esiti ancor più interessanti. Dall’altro, Elena Nieves traduce l’iniziale impressione naturalistica in un essenziale e rigoroso registro monocromatico. La struttura multipla a superfici sovrapposte delle sue tele crea raffinati giochi di trasparenze.
Altrettanto interessante risulta constatare la diversità sia nelle stesse premesse, sia negli esiti, della produzione di due artisti entrambi nati ed operanti in Friuli Venezia Giulia. In Lucia Danielis il profondo legame col proprio territorio impedisce al gesto energico ed istintuale di degenerare nella poetica della pura astrazione. All’opposto, Maurizio Fava si muove sul piano della pura razionalità e del rigore formale creando complesse geometrie dove i forti contrasti cromatici disorientano lo spettatore.
Una sorprendente correlazione si stabilisce invece fra due personalità artistiche operanti in contesti culturali molto diversi che qui scoprono una comune sensibilità. La forma ancestrale solo vagheggiata attraverso i segni e le lacerazioni nelle tavole di argilla di Nadia Marcuzzi diventa, in Vladislav Shabalin, realmente e materialmente presente: veri fossili di animali aprono uno squarcio sulla vita di sei milioni di anni fa. Vale però una raccomandazione, che la peculiarità di questo materiale non ci devii nella valutazione dell’opera d’arte in sé.
Questi sono solo alcuni accenni dettati dalla prudenza cui ci obbliga la stessa intenzione propositiva della mostra, che non si propone di indagare a fondo sul percorso artistico di ognuno ma vuole bensì fornire luogo e occasione di un confronto. E non dubitiamo che di questi sei artisti sentiremo parlare in seguito.
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