L'Abbraccio
Pittura, Sacro / Mitologico, Acrilico, 50x60cm
Nadia Basso- “L’abbraccio”-Acrilico su tela-50x60
di Maria De Michele
L’opera “L’abbraccio” di Nadia Basso, in questi tempi pervasi da idee sempre più gelide, genera un’intensa commozione. Il segreto segno espressivo dove ogni pennellata prelude al miracolo, alla riflessione e l’immagine di una Madre che stringe a sé il Suo Bambino va inteso come riempimento di un vuoto, un accorgimento per nutrirsi di fede, diffondendo la sua fragranza di casta e silenziosa devozione. Per l’artista la vita è tutta fuori, forte, calda e serena come la Madonna che ritrae. Sullo sfondo del dipinto la Chiesa di S. Eligio, di epoca angioina, costruita nel 1270 nel cuore della città di Napoli. Dal cromatismo vivace e luminosissimo l’opera è l’istintuale ricerca di esperienze artistiche che non si allontanano mai dalla complessità del contemporaneo. Un’icona sacra nella quale la pittrice, grazie alla sua inesauribile creatività, stabilisce un legame tra Dio e gli uomini. Il linguaggio pittorico fantastico e surreale impregna l’opera annientando la convenzionalità. Il passato, trasfigurato in una visione del tutto nuova e sorprendente, ferma il tempo ed è chiaro e percettibile l’eterno gioco d’amore di Nadia Basso con la sua arte.
di Maria De Michele
L’opera “L’abbraccio” di Nadia Basso, in questi tempi pervasi da idee sempre più gelide, genera un’intensa commozione. Il segreto segno espressivo dove ogni pennellata prelude al miracolo, alla riflessione e l’immagine di una Madre che stringe a sé il Suo Bambino va inteso come riempimento di un vuoto, un accorgimento per nutrirsi di fede, diffondendo la sua fragranza di casta e silenziosa devozione. Per l’artista la vita è tutta fuori, forte, calda e serena come la Madonna che ritrae. Sullo sfondo del dipinto la Chiesa di S. Eligio, di epoca angioina, costruita nel 1270 nel cuore della città di Napoli. Dal cromatismo vivace e luminosissimo l’opera è l’istintuale ricerca di esperienze artistiche che non si allontanano mai dalla complessità del contemporaneo. Un’icona sacra nella quale la pittrice, grazie alla sua inesauribile creatività, stabilisce un legame tra Dio e gli uomini. Il linguaggio pittorico fantastico e surreale impregna l’opera annientando la convenzionalità. Il passato, trasfigurato in una visione del tutto nuova e sorprendente, ferma il tempo ed è chiaro e percettibile l’eterno gioco d’amore di Nadia Basso con la sua arte.
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