E venne il momento in cui la prosa, la letteratura, l’arte dello scrivere e del raccontare, il poema e la poesia emersero dal fondo delle idee e tra bianchi, ocra ed azzurri andarono a rischiarare i volti, i gesti e i segni impressi su una tela. Questo racconto delle arti della scrittura è palesemente non celato nell’opera “Il Principe”. Machiavelli, Josè Saramago, Italo Calvino, Torquato Tasso, Ludovico Ariosto e Charles Bukowski riempiono gli spazi dello scrivere, Epicuro quello della filosofia, Nitsch, Kounellis, Merz, Shirin Neshat quelli dell’arte, Andrea Sterpa racconta, colma i vuoti già pieni, osserva ed ha il piacere di averli citati tutti, raccolti in un’unica opera e con rispetto continua ad osservarli e ad ammirare Cicerone che nel suo trattato “De finibus bonorum et malorum” fa esporre da un interlocutore una descrizione sistematica del pensiero di Epicuro e dei suoi discepoli.
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celeste,







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