Uno, nessuno e forse centomila
dello scrittore e sottolineando che nella nostra immobilità, nel ripetersi della nostra vita, siamo soprattutto noi stessi a vederci in modo molteplice e differente, e non gli altri, come vorremmo credere. La maschera che mettiamo ci rende anonimi agli occhi del mondo esterno, ma in un certo modo anche ai nostri stessi occhi: stentiamo a riconoscerci nello specchio che, anziché rendere perfettamente la nostra immagine,
“riflette” la nostra personalità distorta, quasi reinterpretandola e ingannandoci. Ci illudiamo di essere
sempre diversi, facendo prevalere una visione distorta del nostro io.




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