tavolo allungabile CUBUSTEF 800

Il tavolo allungabile CUBUSTEF 800 è il primo esemplare di quelli che definisco OGGETTI SCULTURA. Essi sono definiti da una particolare dimensione spazio-tempo. Il tempo è quello, lungo e necessario, per la loro ideazione; è l’atto dedicatorio con il quale si attribuisce valore proprio alla prassi di progetto. Lo spazio è quello della loro dimensione oggettuale assunta, però, come rappresentazione dell’oggetto nello spazio in assenza dell’uomo; un oggetto visto, appunto, come una natura morta lì nella centralità di una stanza, carico di un certo potere evocatore. Poi il gesto interviene, lo anima e gli attribuisce funzione. Lì fermi e “pesantemente immobili” nello spazio di una stanza, in assenza del gesto umano nel momento di non utilizzo appunto, assumono un valore plastico grazie proprio allo statuto oggettuale che la MATERIA, l’acciaio, è in grado di conferire loro. Tale statuto si invera, anche, in un contrasto estremamente interessante che si attiva nella non corrispondenza tra la percezione visiva di estrema leggerezza, per gli spessori millimetrici, e la rigidità e la pesantezza della sua oggettuale strutturalità, per il peso specifico stesso della MATERIA. Un “peso” che contribuisce ad accentuare una particolare consapevolezza della loro presenza e forse della loro “inamovibilità statuaria”. Uno degli obiettivi della sperimentazione è, quindi, quello di riuscire ad attribuire all’OGGETTO di uso quotidiano il “carattere” di un piccolo blocco plastico che definisco “effimero” per la natura del materiale, l’acciaio, che è facilmente rigenerabile in altre forme semplicemente attraverso un processo di fusione e di successiva rimodellazione.