Noi non siamo che scherzi di luce
scontro epico tra il digitale e l’analogico. L’amore per la
fotografia in senso ampio, la memoria storica, la passione per la
camera oscura si fondono con la velocità del mezzo digitale, con
la praticità e le immense possibilità di sviluppo della fotografia che offrono i programmi di elaborazione digitale di immagini. Tutto ciò in un momento storico in cui “digitale” acquista nuovi significati. La produzione infinita di immagini con la complicità dei social network, ha portato la fotografia, quella vera, a restare ad uno stadio non-emozionale privilegiando una produzione immateriale. In sostanza la fotografia numerica soffre dell’assenza di qualità tattile oltre che di qualità visiva. Non emozionarsi è diventata una consuetudine, e far emozionare una ardua impresa. Questo mi ha portata a cercare, con le immagini, un rapporto carnale, fatto di sensibilità tattile.
I processi antichi di stampa, non solo producono immagini ma oggetti pieni della loro sostanza fisica. Maneggiare una stampa nata chimicamente implica diversi sensi e non solo la vista. Quindi non è casuale che il riemergere di antichi processi coincida con l’affermazione del digitale in fotografia, per recuperare quelle sensibilità che le nuove tecnologie elettroniche ci hanno sottratto.
Partendo da scatti digitali, ho trasformato le mie immagini in immagini negative, regolando visivamente la qualità, il contrasto,
la luce, e tutto ciò che si potrebbe fare quando si lavora digitalmente un immagine con Photoshop. Ho poi stampato su fogli acetati le immagini: ecco qui i miei negativi digitali di grande formato da poter utilizzare in camera oscura per stampare immagini
a contatto. Ho fuso quindi la praticità del nuovo mezzo con la manualità del vecchio metodo, ed ho raggiunto così il pieno controllo dei miei file in fase di stampa, unica pecca della nuova tecnologia.
GOMMA BICROMATATA: si tratta di stampa a base di colloide, che ha la caratteristica di indurire e divenire parzialmente insolubile in acqua se mescolato con un bicromato ed esposto agli
ultravioletti. La carta è stata trattata con Primal AC 33, sensibilizzata con una soluzione di bicromato di potassio e gomma arabica colorata con tempera nera. Dopo l’esposizione si sviluppa in acqua, dove le stampe si spogliano delle parti rimaste solubili.
Le stampe si presentano bianco nere.




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