Draunara
Il lavoro di Federica Cellini e’ un'istallazione basata su due livelli narrativi. Da una parte gli scatti fotografici del giorno dell’arrivo dei migranti sull’isola di Lampedusa. Una serie di ritratti scattati sul posto con un iphone. Dall’altra, l’atmosfera creata attraverso alcuni suoni sintetizzati realizzati in collaborazione con Aleksander Protic, sound designer che ha gia' lavorato con il regista serbo Emir Kosturica. I suoni raccontano la storia del viaggio dei migranti dal centro Africa, ai camion roventi lanciati nel deserto, all’arrivo in Libia, dove spesso vengono detenuti mesi, a volte anni, in attesa di raggiungere il “carico umano” sufficiente far partire un’altra barca. E poi il mare, la traversata del Mediterraneo, fino all’arrivo – per chi e’ sopravvissuto - nella piccola isola di Lampedusa.
L’installazione e' allestita in un container buio con dei piccolissimi fori a parete, solo avvicinandosi ai quali e' possibile scorgere le immagini retroilluminate e ascoltare l'audio. Come in una sorta di via crucis con differenti fermate che abbinano audio e immagini, e che danno la possibilita' ai visitatori di avvicinarsi a questo viaggio. Gli scatti ricordano i vue d’optique: stampe popolari nell’Europa del diciottesimo secolo, poste in un particolare cassone di legno chiamato zogroscopio e offerte alla visione tramite dei fori, a volte dotati di lenti d’ingrandimento. Queste stampe erano spesso illuminate dal retro del cassone e accompagnate da racconti e descrizioni ricche di suggestioni.





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