Deus ex machina
“Deus ex machina” propriamente significa divinità che scende da una macchina. L'espressione indicava, nel teatro antico della tragedia, la divinità che, scesa a sorpresa dall'alto mediante un meccanismo, scioglieva l'intreccio critico della trama, altrimenti non risolvibile dai protagonisti umani sulla scena. In questo quadro il Deus è rappresentato da Zeus l’espressione iconografica massima delle divinità di tutti i tempi, sovrano degli dèi e dei sovrani. La macchina è rappresentata dal robot Maria espressione massima della tecnica rappresentato secondo Fritz Lang nel futuro distopico del 2026. Maria partorisce Zeus, il futuro partorisce anche la nostalgia per un determinato tipo di passato. Una società, benché fortemente permeata dal progresso, non è in grado di mantenere la concordia tra le varie classi senza dei valori spirituali. Da questo messaggio si evince il ruolo fondamentale che la religione e la spiritualità svolgono nell'ambito di una società civile e soprattutto il forte rischio di strumentalizzazione di tale ruolo. Ma il tecno-totalitarismo che avanza non è neutro né innocente. Con ciò non bisogna disprezzare i benefici a cui ci siamo assuefatti, nessuno di noi vorrebbe realmente tornare indietro.
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