For every thought I have a brain
Ho deciso così di creare una ‘collezione’ di pensieri e il limite che il ‘troppo’ pensare rappresenta per me: ho realizzato circa 50 sacchetti di tela di cotone dipinti di rosso, appesi allo stesso chiodo con ami e filo da pesca. Sono i miei pensieri che, come pesante massa carnosa, pendono dalla mia testa. Sono come frutti dello stesso albero: costituiscono una ricchezza, ma, tutti assieme, sono pesanti e ingombranti. Il sale costituisce l’elemento interno, il nucleo, ed è ciò che conferisce peso a questi frutti. Ho scelto il sale per la sua ambivalenza: esso preserva e mantiene (come avviene nella conservazione dei cibi fin dall’antichità), ma allo stesso tempo secca, brucia le ferite aperte e suscita il senso di sete. L’ultimo frutto è aperto e mostra il sale all’interno per indicare che, alla fine, questi pensieri moriranno, perderanno il loro peso, per lasciare il posto ad altri.
Ho immaginato questa opera come ‘aperta’, le cui forme e dimensioni variano a seconda di quanti elementi aggiungo o tolgo, così come è vario e mutevole in flusso dei pensieri.







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