MAKRAMA
Dal contenitore del bacino femminile, al contenimento del dondolamento, questo è un gioco di sensibilità, dove la soluzione è nell’ introspezione. Dal ricamo come ritualità,alla disciplina come capacità c’è una lunga storia sociale, che è lontana dall’ essere individuale. Makrama è un bacino rimodellato allinterno che diviene altalena masturbatoria. Come un bacino accoglie lutero, questo si rivolge allinterno. E una struttura studiata sul corpo, elaborata per avere due diverse modalità masturbatorie. Il nome Makrama deriva da miqrama, frangia ornamentale, velo ricamato (più precisamente riconduce ad un panno bianco triangolare che le giovani donne usano durante le cerimonie religiose), il termine è legato anche al macramè, una tecnica di cucito molto antica sviluppata in ampiezza su un merletto a nodi. Essa era tramandata da generazioni in generazioni tra donne ed è una lavorazione molto lenta. La struttura interna dellopera infatti, è lavorata anche con centrini cuciti con questa tecnica. Materiali: struttura in ferro, stoffa, carta, proteine della cellulosa, calcio 50%, fosforo.
MAKRAMA
Dal contenitore del bacino femminile, al contenimento del dondolamento, questo è un gioco di sensibilità, dove la soluzione è nell’ introspezione. Dal ricamo come ritualità,alla disciplina come capacità c’è una lunga storia sociale, che è lontana dall’ essere individuale. Makrama è un bacino rimodellato allinterno che diviene altalena masturbatoria. Come un bacino accoglie lutero, questo si rivolge allinterno. E una struttura studiata sul corpo, elaborata per avere due diverse modalità masturbatorie. Il nome Makrama deriva da miqrama, frangia ornamentale, velo ricamato (più precisamente riconduce ad un panno bianco triangolare che le giovani donne usano durante le cerimonie religiose), il termine è legato anche al macramè, una tecnica di cucito molto antica sviluppata in ampiezza su un merletto a nodi. Essa era tramandata da generazioni in generazioni tra donne ed è una lavorazione molto lenta. La struttura interna dellopera infatti, è lavorata anche con centrini cuciti con questa tecnica. Materiali: struttura in ferro, stoffa, carta, proteine della cellulosa, calcio 50%, fosforo.
MAKRAMA
Dal contenitore del bacino femminile, al contenimento del dondolamento, questo è un gioco di sensibilità, dove la soluzione è nell’ introspezione. Dal ricamo come ritualità,alla disciplina come capacità c’è una lunga storia sociale, che è lontana dall’ essere individuale. Makrama è un bacino rimodellato allinterno che diviene altalena masturbatoria. Come un bacino accoglie lutero, questo si rivolge allinterno. E una struttura studiata sul corpo, elaborata per avere due diverse modalità masturbatorie. Il nome Makrama deriva da miqrama, frangia ornamentale, velo ricamato (più precisamente riconduce ad un panno bianco triangolare che le giovani donne usano durante le cerimonie religiose), il termine è legato anche al macramè, una tecnica di cucito molto antica sviluppata in ampiezza su un merletto a nodi. Essa era tramandata da generazioni in generazioni tra donne ed è una lavorazione molto lenta. La struttura interna dellopera infatti, è lavorata anche con centrini cuciti con questa tecnica. Materiali: struttura in ferro, stoffa, carta, proteine della cellulosa, calcio 50%, fosforo.




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