Impermanence

Impermanence

Questo progetto fotografico si concentra sul tema della "vanitas", mutuato dalle nature morte del XVII secolo, ma espresso in chiave contemporanea.

"Vanitas vanitatum et omnia vanitas" (traduzione latina di “hèvel havalim” , dal testo ebraico Qohèlet) è la famosa frase fatta risalire all’Ecclesiaste, libro sapienzale della Bibbia.
Esprime il sentimento di impotenza di fronte all'impermanenza delle cose; è il riconoscimento nella morte della sconfitta di tutti i nostri sforzi terreni.

È un monito alla condizione effimera dell'esistenza, in sintesi espressa dalla storica frase "memento mori".
Questo famoso monito alla caducità dell'esistenza, finì per essere simboleggiato dal teschio umano nel corso dei secoli.

Oggigiorno la rappresentazione di un teschio umano, da un tatuaggio ad un'opera d'arte conosciuta in tutto il mondo, è semplicemente qualcosa di tendenza, alla moda, non più degna del suo significato. Espressione, ancora una volta, che tutto - simboli inclusi - non è altro che vanità.

Poiché nella nostra epoca nessuno sembra curarsi più di tanto dell'essenza dell'esistenza, forse non ci resta che lasciarci rapire dall'inesorabile, tragico e bellissimo ballo della vita con la speranza di portare un po ' di felicità e gioia in esso, arrendendoci alla caducità delle forme, proprio come in una “danza macabra”.

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