.... Ti Racconto una fiaba ....

.... Ti Racconto una fiaba ....

Grafica Digitale, Fantasia / Visionario, Computer graphics, 00x00x00cm
C'era una volta, in una valle nascosta tra alte montagne, un villaggio di nome Sereno. Il nome gli si addiceva, perché gli abitanti vivevano in pace e armonia, e i loro cuori erano felici. Ma il motivo principale di tanta serenità era la foresta incantata che circondava il villaggio. Non era una foresta come le altre: i suoi alberi avevano foglie che brillavano alla luce della luna, e fiori che intonavano dolci melodie con il vento. Era una foresta viva, piena di magia.
Nel villaggio viveva una ragazza di nome Elara, con capelli color miele e occhi curiosi. Un giorno, un silenzio innaturale calò sulla valle. Le foglie degli alberi non brillavano più e il canto dei fiori non si sentiva. La foresta, che era sempre stata il cuore del villaggio, sembrava aver perso la sua magia. Gli abitanti di Sereno si preoccuparono, e la loro serenità si trasformò in tristezza.
Elara, che amava la foresta più di ogni altra cosa, non poteva sopportare di vederla così. Decise di addentrarsi tra gli alberi, alla ricerca di una spiegazione. Camminò per ore, finché non giunse a un antico albero, il più grande e saggio della foresta, con un tronco che sembrava fatto di pura luce. L'albero, chiamato Lume, aveva un aspetto stanco e le sue foglie erano opache.
"Oh, saggio Lume," disse Elara, "cosa è successo? Perché la foresta ha perso la sua magia?"
L'albero parlò con una voce che sembrava un sussurro di vento. "I cuori degli uomini sono diventati troppo occupati e frettolosi. Hanno dimenticato di ascoltare, di guardare con meraviglia, di sognare. La nostra magia si nutre dei sogni e dello stupore. Senza di essi, svanisce."
Elara capì. Il villaggio era diventato così abituato alla magia che l'aveva data per scontata. Era ora di riportare lo stupore nei cuori della gente. Corse indietro, radunò tutti gli abitanti e raccontò loro ciò che aveva appreso. Insieme, decisero di fare qualcosa. Ogni sera, si riunivano in cerchio, non per parlare dei loro affari, ma per raccontare storie, sognare a occhi aperti e guardare le stelle. I bambini disegnavano creature magiche e le persone più anziane condividevano leggende dimenticate.
Un po' alla volta, qualcosa cominciò a cambiare. Un giorno, un fiore emise una nota debole ma melodiosa. Il giorno dopo, una foglia brillò timidamente. La magia stava tornando. Le notti successive, il canto dei fiori divenne un coro, e le foglie degli alberi brillavano di una luce così forte che illuminavano l'intera valle. La foresta tornò a fiorire, più viva e luminosa che mai.
E gli abitanti di Sereno impararono una lezione preziosa: la magia non è qualcosa che si ha e basta, ma un tesoro che va custodito e nutrito con la meraviglia e con i sogni. E così, la loro serenità non fu mai più data per scontata.

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