Un teatro a rottadicollo tutto da gustare al PalArte di Fabrica di Roma sabato 21 marzo
Gran finale per Single o Pax la rassegna di teatro poco serio ma molto…molto comico, con i Rapsodi Gruppo Fonografico e il loro spettacolo “Trompe l’oeil, trompe l’oreille”, in scena al PalArte di Fabrica di Roma (VT) il 21 marzo alle ore 21.
Dopo la genialità di Antonio Rezza, che ha aperto la rassegna il 7 febbraio, il funambolismo della voce di Matteo Belli, la comicità surreale della Compagnia Donati e Olesen e la spettacolare corporeità dei danzatori Botega di Enzo Celli, ecco la parola, che – decontestualizzata e fatta a pezzi – i Rapsodi ricompongono in contesti diversi dandole significati distanti dal comune e mai scontati né privi di senso.
Luca Bombardieri e Tommaso Pippucci, accompagnati sul palco dalla musica del dj Duccio Ancillotti, sono moderni cantastorie ossessionati e impossessati dalla parola, tanto da non liberarsene fino ad esserne sopraffatti nella lallazione, nel balbettio.
“Trompe l’oeil, trompe l’oreille” è un insieme di racconti molto, molto brevi in forma di monologo o dialogo, canzoni, poesie di un rigo, pezzi fonetici o mimici e cartoline illustrate che nascono da un gioco di parola (sia di ambiguità fonetica sia lessicale), e che vengono proposte in forma 'semi-cantata', su musiche scelte da una discografia molto eclettica, concretizzandosi in uno spettacolo di acuta e brillante comicità.
Se ambiguità e musicalità sono tratti distintivi, non meno accattivanti sono mimo e atmosfera: in una pièce che ammalia letteralmente il pubblico, i Rapsodi sono simpatici, comici, ludici, scanzonati e musicali, recitano, suonano e mimano, giocano ossessivamente con testi sentimentali e su afonie impertinenti, coniugano tormentoni esilaranti, sintassi irresistibili, precipitose scalate e nervosi assalti ai giochi di una lingua piegata al divertimento più intelligente.
Insomma, un teatro a rotta di collo tra parole e gesti in esplosivi contrasti, in un puzzle di microcostruzioni drammaturgiche dell'impossibile.
Lo spettacolo del 21 marzo conclude dunque una rassegna che tanto successo ha riscosso nel territorio per la coraggiosa proposta di teatro nuovo e di ricerca con artisti molto distanti dai canali della fruizione di massa della televisione ed indiscutibilmente di grande levatura.
Officina Culturale Quarta Parete, di cui la rassegna fa parte, è riuscita, quindi, nel suo intento di stimolare la fruizione e la riflessione critica, accorciando le distanze tra l’arte e giovani e creando un nuovo pubblico per un nuovo teatro.
Era questo era l’intento dall'Assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio, Giulia Rodano, che ha promosso vincitrice del bando Officine Culturali 2008-2009 l’idea di Sandro Nardi, presidente dell’Associazione Culturale Il Cerchio Invisibile.
Fino a dicembre 2009 saranno ancora molte le idee da sperimentare: un corso di circoteatro, al via in questi giorni, uno stage residenziale, performance itineranti teatrale-musicale nei borghi antichi dei paesi, un festival internazionale di circoteatro, teatro di burattini…e tanto altro.
Il tutto fra il PalArte di Fabrica di Roma, il teatro Orioli di Vallerano e il teatro Florida di Civita Castellana, con il sostegno dei Comuni ed il patrocinio di MIBAC, ETI e Provincia di Viterbo.
PER PRENOTAZIONI
on-line: francescadido75@fastwbmail.it tel 377. 1072040
PER INFORMAZIONI
www.ilcerchioinvisibile.it






Comments 0
Say something