Proprio al pazzo dei Priori, Medorini ha inaugurato la sua carriera artistica con la sua prima mostra personale nel Marzo del1974 e quindi dopo 40 anni nella stessa centralissima area medievale al Palazzo della Provincia la commemorazione di questo percorso che lo vede oggi protagonista, ecco il secondo evento, di un nuovo movimento pittorico, Nautismo, così descritto dal Prof. Emidio Di Carlo, membro del comitato scientifico del museo di Spilimbergo:
Ogni artista ha le sue ragioni (spirituali) per concretizzare il proprio linguaggio pittorico. Come già avevo avuto modo di indicare, in linea di massima, due mondi si incrociano nella pittura che conosco. Entrambi hanno una concezione "classica" del linguaggio poetico-formale-pittorico. Sono mondi che corrono paralleli, estrapolati dalla storia (dalla civiltà graco-latina e quella dei movimenti artistici del secolo scorso). Da una parte il classicismo formale del "bello" platonico finalizzato anche alla conservazione del "bene" (nelle sue molteplici accezioni), con forte avanzato iperrealismo; dall'altra il "neo-plasticismo" mondriano geometrico ritmato da "aritmetico" andamento nel quale si cela l'enigmatica realtà del "codice a barre". Per "classico", infatti, intendo tutto ciò che interessa la parte più veritiera e pulsante del mondo dell'arte, senza limiti storici. Non vi è dubbio che la tecnica pittorica di Medorini, la composizione e quant'altro offre la narrazione-creativa mi ha fatto pensare ad un "Bi-Classicimo", un linguaggio personale (o movimento?) in cui "Verismo" e "Astrattismo" corrono sullo stesso binario spirituale nel nostro mondo globalizzato.







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