Biografia

Sylwia Plaza è nata a Zamosc (Polonia) il 03 Aprile 1981. Dal 2002 al 2006, ha seguito il corso di laurea quadriennale di 1˚ livello di Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Dal 2007 al 2009 ha frequentato il corso Biennale Abilitante di 2˚ livello indirizzo didattico per la classe 21° - Discipline Pittoriche (COBASLID) presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

La realtà che presento, attraverso le opere, è lo sguardo del mondo naturale, veduto dall’alto. I paesaggi sono un ritratto di luoghi prelevati dalla memoria con aria declinata e mutevole, con gioco tra figurazione e astrazione, con l’atteggiamento curioso di chi vuole conoscere, con lo sguardo attento alle insidie, con la memoria avvolta nella propria visionarietà, pronto, tra colori intensi, carichi di vibrazioni che animano un segno pittorico rigoroso e robusto. La pittura rimane così in uno stadio intermedio dove l’immagine è ancora riconoscibile, ma irrimediabilmente trasformata o addirittura sfaldata in una visione personale, più lirica.
Il viaggio immaginativo è un scavo della superficie, dentro le profondità materialistiche del paesaggio. La visione dall’alto è una stratificazione di terra, di fiumi e mari, con luoghi di identificazione ma anche di smarrimento, forme aderenti alla materia pittorica. Il paesaggio affonda le radici nella geologia insondabile della terra, con le angosce ed i tremori che l’animo nutre di fronte alla forza misteriosa della natura.
Vista dal cielo, la sottile pellicola che ricopre i luoghi è un velo lucido, strappato qua e là; da questi squarci si intravede una scorza ora candida, ora giallognola, ora verde, ora blu: terre emerse.
Vista dalle sue profondità, la terra è un mondo misterioso, attraversato da visioni fantastiche; prima fotografate o ritrovate nelle riviste, poi elaborate e modificate secondo le mie riflessioni. Visto dall’uomo, il mondo è una striscia di terra che appare all’orizzonte, è una stiva carica di tesori provenienti da nuovi mondi. È la frontiera tra passato e futuro, tra una vita perduta e una vissuta.