Biografia

Presentazione del Capogruppo
Bruno Nicola Rapisarda – Architetto – Studio, via Cavour, 96, 00184, Roma. (0039)06 48902033
Sono nato a guerra finita, in una città di lava, Catania, posta sull’orlo d’un’isola, Sicilia.
Ricordo freddi inverni ed estati folgoranti di luce.
Ricordo, papà: la sera ci riuniva leggendo novelle.
La mia vita era la strada e la lettura: la dissennata smania di volermi cercare.
Dai 5 ai 15 anni il mio specchio è stato Pirandello: così il mio riflesso s’è deformato.
Poi, con Alberto Abate e il suo gruppo nella casa d’artista del padre, ho proseguito la mia precoce anamorfosi: Lorca, il teatro dell’assurdo, Osborn, Artaud, gli chansonniers francesi, Brecht, la “scapigliatura”, Jarry……… I film del C.U.C. all’Ambasciatori, Teatro Club a Palazzo Biscari: che altro?
A 17 anni a Vulcano l’affabulante incontro con Pasolini.
L’inverno dopo, un corso d’arte figurativa varia. L’estate dei miei 18 anni: quattro mesi di vagabondaggio.
L’estate successiva: Ischia, Roma, Milano.
Durante il militare, a Torino, approfittai per seguire un più impegnativo corso d’arte con un discepolo di Casorati.
Tornai a Catania ebbro di disegno: mi chiusi in una soffitta-studio per guadagnarmi il minimo e partire per Roma, iscrivermi ad Architettura.
Il mio Corso di studi fu attraversato dal ’68 che lo rese prepotentemente stimolante e indisciplinato.
Mi laureai con una tesi sperimentale che proponeva un’architettura problematica che aveva lo scopo esplicito di stimolare lo straniamento dell’umanità con cui avrebbe interagito.
Quella mia allucinata esperienza mi riservò sorprendenti esiti nel mondo accademico: Bruno Zevi la utilizzò per due lezioni; il mio relatore, Giuseppe Perugini insisteva per pubblicarla, voleva cooptarmi nel suo Corso come assistente, ma io ero alla ricerca di me e non gli feci avere il materiale richiesto.
Marinella Ottolenghi (Urbanistica) mi offerse la Borsa di studio da Ricercatore ma io non ero interessato alla Materia: così rinunciai alla carriera Accademica.