L’esordio pittorico di Chiara Beschi vede la giovane artista confrontarsi con la rappresentazione del corpo umano. La sua ricerca contempla lo studio della donna, colta attraverso inquadrature quasi fotografiche. L’attenzione è rivolta non al volto, che rimane spesso coperto e misterioso, quanto ad alcuni particolari anatomici quali il seno come simbolo supremo di femminilità. Le figure campeggiano in primo piano davanti ad uno sfondo nero, oscuro, imperscrutabile. Sembrano quasi farsi spazio oltre i limiti stessi della tavola in cui sono rinchiuse. Moderne figure, silenti, alla ricerca di uno spazio che consenta loro di rivelarsi al nostro sguardo. Emergere da questa dimensione atemporale risulta ulteriormente difficile perché tali figure sono avvolte da simboli decorativi che paiono voler prendere il sopravvento. Forme elementari spesso in rilievo si sovrappongono e si uniscono alle linee sinuose del corpo rappresentato, come emanazione dell’io profondo del soggetto. Una sorta di visione inconscia dell’interiorità che si proietta intorno alle figure.
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Evoca brani di nudo di donna su fondi scuri pullulanti di circoli e dischi preziosi, come gioielli astrali che ruotano intorno al mistero della donna dagli occhi bendati, simboli di attrazione e al tempo stesso di sguardi negati. – ALBERTO ZAINA
