La luce disegna ogni cosa insieme alle ombre e l'autrice si concentra soprattutto sulla bellezza che celebra la stessa. Per la mostra personale del 2023 si adotta il termine "KOMOREBI" che in giapponese non ha corrispondenza di traduzione ma indica la luce che filtra tra le foglie degli alberi, un momento breve, ma inteso, che esprime uno stato d'animo, una sensazione che è sfuggente, come i raggi di sole che filtrano tra le foglie degli alberi di un bosco o che si riflettono sul poetico andare delle onde del mare. Attraverso la sua ricerca l'autrice fa scaturire alchimie straordinarie di luce, riflessi e trasparenze, colore e composizione organica che si muovono e danzano, vibrano e variano al mutar del giorno. Ed ecco che la luce diviene autrice che opera a cattura dell'osseevatore che disegna coi suoi occhi l'immaginavo.